I tanto attesi decreti aiuti (bis e ter) sono finalmente arrivati sulla gazzetta ufficiale dopo l’approvazione da parte delle camere.
In linea con il precedente “Decreto Aiuti” anche questi due nuovi provvedimenti mirano a fornire una serie di strumenti a supporto di famiglie ed imprese.
Vediamo nel dettaglio quali sono i loro principali ambiti d’intervento.
Decreto aiuti bis “Misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali”
Tra le importanti novità introdotte dal decreto, destano un particolare interesse per la materia del lavoro quelle riguardanti:
- Proroga dello Smart Working Semplificato
- Esenzione IRPEF e INPS sull’erogazione dei rimborsi per le utenze energetiche
- Potenziamento dell’esonero contributivo per i dipendenti
Scarica il testo del Decreto Aiuti Bis
Proroga dello Smart Working Semplificato
Con il decreto aiuti bis torna lo smartworking semplificato per tutti i dipendenti. Cosa significa? Significa che gli accordi individuali tra azienda e dipendente rispetto alle attività di smart working non sono considerati obbligatori fino al 31 dicembre 2022 e torna in vigore un regime di gestione semplificato delle attività di lavoro agile per le aziende.
In sostanza, fino al 31 dicembre le aziende private potranno porre i propri dipendenti in Smart Working, inviando il nominativo del lavoratore e la data del termine delle attività in Smart Working al Ministero del Lavoro; esattamente come si è fatto da inizio pandemia.
Come già accennato in precedenza, questa modalità di attivazione può essere messa in atto anche in assenza di accordi individuali la cui stipulazione è per il momento rimandata ad una data successiva, sebbene nulla vieti alle aziende “pronte” di accedere allo Smart Working in modalità “tradizionale”.
Sempre sul tema dello Smart Working, il decreto ufficializza anche quali categorie di lavoratori hanno diritto al lavoro agile, indentificandole con:
- Dipendenti con figli di età inferiore ai 14 anni
- Lavoratori fragili
- Disabili
- Individui a rischio COVID
Come posso attivare e regolamentare lo Smart Working nella mia azienda?
Esenzione IRPEF e INPS sull’erogazione dei rimborsi per le utenze energetiche
Nell’ambito del welfare aziendale, il decreto contiene la conferma di una manovra già anticipata nelle precedenti versioni. Le aziende che per tutto il 2022 erogheranno rimborsi ai dipendenti, per le spese relative alle spese delle utenze domestiche (luce, gas naturale e acqua) sono esenti da IRPEF e INPS, fino ad un limite complessivo di 600 euro a dipendente.
Ricordiamo che, perché sia possibile accedere a tali rimborsi da parte dei dipendenti è necessario, previa presentazione della bolletta da rimborsare, che l’utenza sia intestata al dipendente che richiede il contributo o ad un membro della famiglia anagrafica.
Come funziona l’esenzione IRPEF/INPS sui romborsi delle utenze per i dipendenti?
Potenziamento dell’esonero contributivo per i dipendenti
Il decreto alza la soglia della quota d’esonero sui contributi previdenziali di 1,2 punti, portandola dallo 0,8 attuale al 2, confermando in sostanza una riduzione delle trattenute fiscali sulle buste paga dei lavoratori dipendenti. Questo alleggerirà (di pochissimo) il cuneo fiscale che pesa su azienda e dipendente. Ma piuttosto che nulla…
Come funziona il potenziamento dell’esonero contributivo?
Decreto aiuti Ter: ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)
Un’ulteriore serie di misure è invece compresa all’interno del decreto aiuti ter, di soli due giorni successivo rispetto al decreto precedente. Le principali novità presenti nel decreto, per quanto riguarda la disciplina del lavoro, vertono sull’erogazione delle nuove indennità una tantum di 150,00 Euro.
Le indennità sono state classificate come segue:
Nuova indennità una tantum Euro 150,00 per i lavoratori dipendenti.
Ai lavoratori dipendenti, con esclusione di quelli con rapporto di lavoro domestico, aventi una retribuzione imponibile a novembre 2022 non eccedente l’importo di Euro 1.538,00 e che non siano titolari di trattamenti pensionistici, è riconosciuta attraverso il datore di lavoro una somma a titolo di indennità una tantum di importo pari a Euro 150,00, nella retribuzione erogata il mese di dicembre 2022,.
Come la precedente indennità di 200,00 Euro, anche questa nuova erogazione non è cedibile, né sequestrabile, né pignorabile e non costituisce reddito né ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali. Per i datori di lavoro, nel mese di novembre 2022, il credito maturato per effetto dell’erogazione dell’indennità è compensato con i contributi INPS nel flusso UniEmens, secondo le indicazioni che saranno fornite dall’INPS.
Quali sono i requisti per ottenere l’indennità per i lavoratori dipendenti?
Nuova indennità una tantum Euro 150,00 per i lavoratori domestici
L’INPS erogherà ai lavoratori domestici già beneficiari della precedente indennità di Euro 200,00, che abbiano in essere uno o più rapporti di lavoro, alla data di entrata in vigore del presente decreto, nel mese di novembre 2022, un’indennità una tantum pari a Euro 150,00.
Nuova indennità una tantum Euro 150,00 per i co.co.co. e gli intermittenti
L’INPS, in seguito alla ricezione della richiesta esplicita, erogherà l’ulteriore indennità una tantum pari a Euro 150,00 anche ai titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (vedi l’articolo 409 del codice di procedura civile). I requisti per ottenre l’indennità da parte dei co.co.co. vanno verificati sulla base dei contratti in essere in relazione a precedenti decreti legge (n 50 del 17 maggio 2022, convertiti con modificazione dalla legge del 15 luglio 2022), sulla loro iscrizione in gestione separata al registro dell’INPS e sulla base del reddito derivante da tali rapporti che non deve aver superato (nell’anno 2021) i 20.000.00 euro. L’INPS, sempre in seguito alla ricezione della richiesta, erogherà l’indennità in esame anche ai lavoratori intermittenti che, nel 2021, hanno svolto la prestazione per almeno 50 giornate e che hanno ricevuto un reddito derivante da tale rapporto non superiore a Euro 20.000,00 per l’anno 2021.
Quali sono i requisiti per ottenere l’indennità per i co.co.co e gli intermittenti?
L’obbiettivo di questi decreti è introdurre misure per aiutare imprese e lavoratori in un momento di grande incertezza come questo. Il nostro obiettivo è, invece, quello di aiutare le imprese nel comprendere appieno le possibilità che contengono, e ad applicarle nella maniera migliore possibile.
Se hai dei dubbi o delle domande su come poter usufruire delle agevolazioni messe a disposizione dal governo, parlane con noi.